Adele Zavatti

(Forlì, 1968)

Laboratory: Adele Zavatti

L'attività di Zavatti Adele si avvale tendenzialmente della conoscenza del mosaico bizantino-ravennate, fulcro dei suoi studi e della sua formazione. Rifacendosi al mosaico come tradizione, l'artista si avvale delle tecniche ben note come il metodo diretto e indiretto su supporto provvisorio o definitivo, utilizzando materiali classici come smalti, marmi e sassi, non trascurando comunque l'impiego di specchi (che l'artista taglia con la martellina), di vetri e di piastrelle. L'artista ha eseguito opere molto diverse nel loro genere, non amando essenzialmente ripetersi nelle sue creazioni, sempre pronta a provare nuovi accostamenti, privilegiando il suo gusto personale e il suo bisogno di novità. L'artista ha comunque prodotto molte copie, considerandole un ottimo esercizio tecnico di apprendimento dell'essenza musiva, del suo ritmico svolgersi, nonché di disciplina. Si è sempre applicata al mosaico per diversi anni come hobbista (contemporaneamente a brevi esperienze di lavoro, ma comunque significative) finchè nel 2004 ha aperto il suo laboratorio a Meldola; l'artista costruisce da sola i supporti dei suoi lavori, preparando i telai di legno, di alluminio, le cornici e la maggior parte delle basi strutturali, anche senza avere una specifica formazione artigianale di falegnameria. Una sua particolarità che considera distintiva è la passione per elementi decorativi in rilievo, l'inserimento di parti lignee ed un certo classicismo nella tecnica esecutiva prediligendo l'uso di materiali caldi come marmi. L'artista ha creato anche diversi specchi, tavoli ed orologi in quanto le piace proporre il mosaico nel quotidiano, viverlo come un prezioso ed esclusivo oggetto d'uso.